mercoledì 3 giugno 2015

Niente incontro

Oggi, viaggio di ritorno. L’occhio va decisamente meglio, il dolore ha di nuovo lasciato posto al “fastidio” per cui si può senz’altro partire. Siamo partiti abbastanza presto, al fine di evitare, una volta arrivati nei pressi di Roma, le inevitabili lunghe cose del rientro al termine del week-end del primo maggio. Il viaggio procede regolare, poco traffico, arriveremo abbastanza presto. Mando un sms alla Padrona, chiedendoLe se potevamo incontraci nel pomeriggio, dopo il mio arrivo, anche per pochi minuti.   Ci speravo, erano quasi due settimane che non La vedevo, avevo bisogno di un “contratto fisico” con Lei, anche se breve.
La risposta mi arriva nel pomeriggio: Lei è da amici e rientrerà solo dopo cena; nessun incontro.
Mi dispiace, è inutile negarlo, ma non ne faccio un dramma questa volta. Ho imparato che si può chiedere e che la risposta può essere sia “si” che “no”, come è giusto che sia. Inoltre la Padrona mi ha abituato a sorprese improvvise per cui so che anche un “no” non è nulla di definitivo. Anzi, spesso ho paura di essere io ad essere importuno: non è la prima volta che, negli ultimi giorni, Le ho chiesto di incontrarLa e non vorrei che ciò apparisse come una insistenza fuori luogo, come un tentativo di condizionare le Sue decisioni. In tutta sincerità devo dire che non è così: se Le chiedo di poterLa vedere è perché Le voglio far sapere che mi farebbe piacere vederLa. Trovo giusto che Lei conosca i miei sentimenti, i miei desideri e le mia aspirazioni, senza che ciò sia un condizionamento per le Sue decisioni; Lei stessa, ordinandomi di scrivere ogni giorno le mie sensazioni su questo blog, ha voluto che esprimessi sinceramente ciò che provavo.

La conclusione però non cambia: questo schiavo spera di poterLa incontrare al più presto.

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